News ed eventi
Sistemi di Ventilazione Meccanica

Oggigiorno sempre più di frequente si presenta la necessità di ricambiare l’aria all’interno degli ambienti. Le due motivazioni principali all’origine di questa esigenza sono il comfort e la salubrità (o anche entrambe). Ci sono cioè situazioni nelle quali è richiesto il ricambio dell’aria per avere una condizione di comfort in ambiente, ed altre nelle quali invece questa necessità nasce dall’esigenza di evitare la formazione di umidità e/o muffe. Queste situazioni sono cresciute enormemente negli ultimi anni a seguito dell’adozione di infissi di nuova generazione, sempre più energeticamente performanti, ma proprio per questo anche sempre più “sigillanti”. I nuovi infissi cioè hanno ridotto quasi a zero il ricambio naturale che una volta si aveva attraverso i punti di battuta.

Nello stesso tempo una consapevolezza sempre maggiore della necessità di avere attenzione verso l’ambiente in cui viviamo, e di conseguenza dell’esigenza di evitare sprechi di energia (termica in inverno, frigorifera in estate), hanno reso sempre meno accettabile il sistema usato in passato di aprire porte e finestre per cambiare aria.

La Ventilazione Meccanica (o più propriamente Ventilazione Meccanica a Recupero di Calore) nasce per far fronte a queste richieste, ovvero per permettere di cambiare l’aria all’interno dai locali riducendo al minimo possibile lo spreco di energia, ovvero recuperando al massimo possibile l’energia (termica o .. “frigorifera”) che contiene l’aria che viene espulsa.

La soluzione comunemente utilizzata in questi casi è quella di usare dei macchinari dotati di 2 ventilatori (*), uno per l’espulsione dell’aria esausta, l’altro per l’immissione dell’aria di rinnovo, contenenti all’interno dei sistemi di scambio termico che permettano all’aria che stiamo espellendo di cedere la propria energia a quella che stiamo immettendo, senza però che ci sia miscelazione o scambio di inquinanti (intesi banalmente come tutti quei componenti che rendono l’aria del locale bisognosa di ricambio, come ad esempio la CO2 prodotta dalle persone presenti in ambiente).

Ecco che da questo concetto di base possiamo iniziare a delineare alcuni elementi che differenziano e qualificano i sistemi di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata):

I ventilatori, ovvero la loro tecnologia costruttiva, la loro efficienza energetica, e la loro “prevalenza” (ovvero la loro capacità di spingere l’aria su rete di distribuzione complesse ed articolate);

La portata dell’aria, ovvero i mc/h che il sistema è in grado di lavorare, e di conseguenza quanti vol/h di aria ambiente posso ricambiare.

Il sistema di scambio termico. E su questo aspetto si apre un mondo. Una prima importante distinzione riguarda i sistemi di scambio termico cosiddetti “entalpici”, o “a calore totale”, in grado cioè di recuperare sia il calore sensibile presente nell’aria che quello latente, e che si differenziano dai sistemi in grado di recuperare il solo calore sensibile.

A livello di metodiche realizzative esistono sistemi di scambio dell’aria denominativi “rotativi”, tipicamente entalpici, e sistemi statici dotati di pacchi di scambio a flussi incrociati in controcorrente a nido d’ape.

I primi sono dotati di una ruota sempre in movimento in grado di veicolare i flussi d’aria recuperando al massimo energia sensibile e latente. Sono sistemi più complessi, usati poco in applicazioni residenziali e molto di più in applicazioni commerciali con grandi portate d’aria (dai 4/5'000 mc/h in su).

I secondi si suddividono a loro volta in varie sottocategorie a seconda del materiale con cui sono realizzati e delle sue caratteristiche igroscopiche. Ve ne sono a carta speciale trattata (recupero totale), metallici (recupero solo sensibile), in polistirene (recupero solo sensibile).

La scelta del sistema di scambio più adatto ad una determinata applicazione è un aspetto molto tecnico che di norma viene demandato al tecnico progettista dell’impianto (i sistemi VMC non sono sistemi che si prestano al fai da te, e di norma richiedono la progettazione da parte di un professionista). Ci sono infatti casi in cui è più opportuno un sistema entalpico e casi in cui invece è consigliabile un sistema a recupero di solo calore sensibile.

Un ulteriore elemento che distingue i sistemi di ricambio dell’aria o di VMC è l’efficienza energetica. Si tratta di un parametro percentuale che fornisce la quantificazione numerica della quota di energia termica che si riesce a prelevare dall’aria esausta che stiamo espellendo cedendola all’aria nuova che stiamo immettendo.

A livello invece di metodica impiantistica gli impianti di ricambio dell’aria possono essere suddivisi anche in puntuali e canalizzabili.

Il sistema più comunemente adottato è quello degli impianti canalizzabili, ovvero di una macchina posizionata in un controsoffitto o in un vano tecnico che aspira aria viziata ed immette aria pulita attraverso una rete di distribuzione aria. E’ la soluzione utilizzata nel 100 % dei casi di applicazioni commerciali, dove sono cioè richieste portate d’aria più importanti, e in ampia parte delle applicazioni residenziali.

 

 

 

 

 

I sistemi detti puntuali invece sono costituiti da tante singole macchinette da installarsi una per ogni ambiente su una parete esterna. Ogni macchinetta è dotata al suo interno dei ventilatori di immissione ed espulsione e di un mini sistema di recupero di calore. Se si escludono i sistemi a flusso alternato, che presentano notevoli limitazioni tecniche, i sistemi puntuali sono abbastanza onerosi e vengono normalmente adottati in casi particolari di applicazioni residenziali – tipicamente su immobili già esistenti dove realizzare una rete capillare di immissione e ripresa aria si riveli complicato.

Infine, un ultima distinzione molto importante per le implicazioni tecniche che si porta dietro, è quella relativa alla tipologia dei locali in cui verrà installato l’impianto di ventilazione meccanica. Possiamo avere infatti impianti di ricambio aria destinati all’uso domestico e impianti dell’aria destinati ad attività commerciali (bar, negozi, ristoranti, uffici, …).

Gli impianti domestici hanno tipicamente bisogno di basse portate d’aria, tipicamente 1/2 vol/h, e questo permette di utilizzare macchinari ad altissima efficienza energetica, superiore anche al 90 %. Quando si parla di impianti di VMC, anche se in modo improprio, molte persone però fanno riferimento a questo tipo di applicazioni.

Gli impianti destinati ad uso commerciale necessitano invece di portate d’aria maggiore, tipicamente dai 2 ai 5 vol/h, per di più calcolati su volumetrie spesso molto maggiori. Questo rende complicato usare macchinari con le efficienze che possiamo avere in campo domestico. Avremmo bisogno di spazi e di canalizzazioni molto grandi, e pertanto molto complessi da gestire. In questi casi si usano macchine diverse, con un bilanciamento leggermente differente del rapporto dimensioni/costo/efficienza. Inoltre, mentre le casistiche domestiche sono piuttosto limitate, e possono essere affrontate con una gamma di prodotti abbastanza contenuta, le casistiche commerciali sono molto più ampie, e vengono affrontate con gamme di soluzione tecniche alquanto articolate. Anche se tecnicamente anche questi impianti si configurano come impianti di Ventilazione Meccanica Controllata, in questi casi spesso si parla di impianti di ricambio aria: si tratta però di due sinonimi.

Un ultimo elemento importante per gli impianti di Ventilazione Meccanica a Recupero di Calore è rappresentato dagli elementi terminali, ovvero da bocchette, griglie e diffusori. Sono le parti terminali e visibili di questi impianti. In questo campo la scelta è enorme, e dipende da svariati fattori: il costo, l’estetica, i volumi aria da distribuire, il livello di comfort richiesto. A questo proposito, soprattutto per le applicazioni domestiche, la gamma proposta da Airplast (www.airplast.it), di cui CM CLIMA srl è distributore, è sicuramente una delle più complete.

 

(*): Per correttezza di informazione esistono anche sistemi di ricambio aria denominati a flusso semplice, ma hanno caratteristiche tecniche decisamente inferiori e tali da renderli, a nostro avviso, poco consigliabili.

 

Richiedi informazioni
Compila i campi sottostanti
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 in seguito a presa visione dell'informativa

*campi obbligatori